Come nasce
L’acqua è un elemento molto più complesso di quanto lasci credere l’insegnamento scolastico e racchiude, ancora oggi, molti misteri e potenzialità industriali oltre a quelle medicali già conosciute (vedi i lavori di René Quinton sulle proprietà dell’acqua di mare, Schauberger e le proprietà fisiche dell’acqua, Hahnemann creatore dell’omeopatia, Benvéniste ed Emoto sulla memoria dell’acqua, ecc.).
Prendiamo il caso particolare dell’acqua ridotta nei suoi minimi elementi, per elettrolisi o per radiolisi ed utilizzata come carburante o altro.
La legge sulla conservazione dell’energia indica che nessun processo fisico potrà mai generare più energia di quanta ne consumi, in particolare l’energia necessaria per la scissione ellettrolitica dei due componenti sarà uguale o superiore all’energia che poi idrogeno ed ossigeno potranno sviluppare successivamente. In pratica il bilancio energetico sarà sempre negativo.
Ciò lo possiamo tradurre con le equazioni seguenti:
Equazione di formazione del diidrogeno a partire dall’acqua (per elettrolisi):
2 H2O+Q → 2 H2+O2
Equazione di combustione del diidrogeno (nella camera di combustione di un motore):
2 H2+O2 → 2 H2O+Q (Q è la quantità di energia utilizzata o prodotta)
La legge di conservazione dell’energia ora permette di affermare che l’energia utilizzata per produrre il diidrogeno (H2) corrisponde esattamente alla quantità di energia liberata da questo stesso diidrogeno durante la sua combustione.
L’interesse della trasformazione si limita dunque solo allo stoccaggio dell’energia sotto forma di diidrogeno, sapendo che l’energia utilizzabile in questo caso è inferiore a quella prodotta poiché vi è comunque un rilascio di calore, per il secondo principio della termodinamica e che, di conseguenza, il rendimento è sempre inferiore al 100%.
Vedremo tuttavia che, sotto certe condizioni, la legge di conservazione non si applica veramente e che il coefficiente di performance (COP) può essere largamente positivo, da qui l’interesse anche per progetti di sviluppo di energia sostenibile.
Geni come Tesla (nel campo dell’elettromagnetismo) o Schauberger (in quello dell’idrodinamica), lo hanno molte volte verificato e dimostrato e non sono gli unici.
La difficoltà di rimettersi in gioco per gli scienziati più influenti significa dover andare alla ricerca di nuove teorie che possano di nuovo far quadrare i conti. Fu così con l’abbandono della nozione di etere (tanto cara alla scienza dell’inizio del XX secolo) e pure dopo le teorie di Einstein, gli scienziati più “conservatori” non sono estranei a palesi rifiuti di comodo. Tutto questo tende a provare che spesso la scienza ristagna sui propri nonsense e rifiuta sovente di rimettersi in discussione.
Questa semplice costatazione, unita a molte altre evidenze pratiche, tende a provare che tutta la fisica sarebbe da rivedere alla luce di molte nuove scoperte, sperimentazioni e realizzazioni testate e funzionanti: tra queste la nostra cella riscaldante Termocell, il prodotto IgroDry o la più recente molecola DisAqua.