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Il domatore dell’acqua

Si parla spesso della possibilità di ricavare energia dall’acqua e, a parte il pubblico scettico o i tanti faciloni che non fanno i conti col bilancio energetico totale, esistono effettivamente varie tecnologie che permetterebbero di scindere questo comune e diffusissimo elemento per ricavarne energia in abbondanza e sufficiente per essere sfruttata in molti campi.

Un grande inventore americano Stan Mayer, considerato il secondo miglior inventore dopo Tesla, ce ne ha dato prova già 20 anni fa con la sua auto ad acqua.
La sua macchina (una vecchia Dune Buggy), riusciva a percorrere oltre 180 Km con 4 litri di semplice acqua di rubinetto.

Il processo di adattamento e di implementazione, seppur possibile, è piuttosto complesso e richiede conoscenze elettrochimiche non comuni, si parla di procedimenti che attuano modificazioni molecolari dell’acqua e di scissioni atomiche mirate ad ottenere un composto piuttosto strano contenente atomi di idrogeno ed ossigeno in stato gassoso.

Su queste ricerche Mayer, all’inizio degli anni novanta, ha depositato una trentina di brevetti tutti indirizzati a tecniche di scissione atomica dell’acqua per l’ottenimento di un gas molto energetico ed adatto ai più variegati utilizzi: dalla propulsione civile fino ad arrivare a quella aerea.

Purtroppo questo personaggio scomodo fu avvelenato nel marzo del 1998 per non aver voluto vendere i propri brevetti ad una industria petrolifera araba che voleva mettere a tacere le sue ricerche.

A Stan, venne offerto un milione di dollari, per archiviare la sua invenzione, ricevette anche molte minacce esplicite, si appropriarono anche del suo prototipo e di tutti gli strumenti scientifici e sperimentali, ma lui era un uomo tutto d’un pezzo che credeva all’evoluzione tecnologica per fini di bene; diceva che la sua tecnologia doveva essere al servizio delle persone e lui lavorava solo per apportare benessere all’intera umanità.

Continuò quindi per la sua strada, ottenne tutti i brevetti per la sua invenzione ed era pronto per la produzione. Con 1500$ prometteva di trasformare qualsiasi auto in una water car.

Dopo la sua morte ed allo scadere dei brevetti, qualcuno (forse il fratello), ha deciso di pubblicare le sue scoperte ed i suoi brevetti fornendo materiale di grande valore scientifico.

Non sono sicuramente tecnologie implementabili da semplici smanettoni o hobbisti, ma applicabili da qualche industria che volesse seriamente impegnarsi in campo ecologico e che non abbia paura di scontrarsi con i mostruosi interessi finanziari che girano intorno ai carburanti fossili (compresa l’utopia dell’idrogeno).

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